Città ideale
In questo momento di gravissima difficoltà nazionale che ha creato condizioni estreme, percepibili anche nella visione della quotidiana realtà urbana, riprendere il dibattito sulla “città ideale” potrebbe creare spunti di riflessione, utili a promuovere una lettura non usuale delle strutture architettoniche di una città, come può essere Milano, di cui siamo solitamente abituati a cogliere più gli aspetti dinamici rispetto a quelli statici. Il dibattito sulla “città ideale” ha costituito uno dei grandi snodi ispiratori su cui si concentrò la riflessione dell’architettura, della filosofia e dell’urbanistica rinascimentale, tesa a coniugare in essa esigenze funzionali e sensibilità estetica. L’idea tradizionale del Rinascimento che vede l’uomo al centro come protagonista, un senso di armonia tra cultura e natura, dove la cultura imita la natura idealizzandola attraverso l’armonia delle forme, credo si esprima direttamente proprio nella prospettiva centrale di colui che guarda questa geometria architettonica. Nella serie di foto proposte, quindi, l’uomo, immaginato come fabbricatore e contemplatore, è assente dal punto di vista figurativo, come già nell’opera citata (Città ideale, Monastero di Santa Chiara di Urbino, Autore sconosciuto), e la città appare quasi come archetipo di una condizione dell’umano esistere. Infatti, osservando queste fotografie, in cui domina la prospettiva centrale, è possibile cogliere un disegno urbanistico sviluppato secondo uno schema prevalentemente geometrico. Si può rilevare la presenza di criteri e principi astratti di razionalità e funzionalità che evidenziano un’impostazione scientifica, caratteri che spesso si accompagnano a una tensione ideale e filosofica o a una forte carica utopica. In verità la realtà urbana non può essere solo ricondotta a un’astratta e rigida applicazione pratica di elaborazioni teoriche vertenti sul tema ideale, ma nasce da uno studio metodico, del quale si riconosce implicitamente il valore ovvero l’avvertita necessità di un ampliamento dello sviluppo urbano e si accompagna all’esigenza consapevole di mettere in atto un’ “azione rigeneratrice” dell’impianto precedente. Ugualmente lo spirito ideale mantiene intatte la forza e la tensione spirituale originarie, giungendo fino all’osservatore contemporaneo. Si crea pertanto un apparente contrasto fra tale stimolo positivo e la fase di gravissima criticità che sta interessando tutta la popolazione del pianeta Terra. Proprio da ciò si genera una tensione di attesa che è di fatto lo slancio ideale, che dà un senso al tutto.
Questo lavoro è stato selezionato per Riaperture OFF 2021 ed è stato esposto a Ferrara dal 10/9 al 3/10/2021
Ideal City
In this moment of very serious national difficulty that has created extreme conditions, perceptible also in the vision of everyday urban reality, resuming the debate on the “ideal city” could create food for thought, useful for promoting an unusual reading of the architectural structures of a city, such as Milan, of which we are usually used to grasping more the dynamic aspects than the static ones. The debate on the “ideal city” was one of the great inspirational hubs on which the reflection of Renaissance architecture, philosophy and urban planning was concentrated, aimed at combining functional needs and aesthetic sensitivity. The traditional idea of the Renaissance that sees man at the center as the protagonist, a sense of harmony between culture and nature, where culture imitates nature by idealizing it through the harmony of forms, I believe is expressed directly in the central perspective of the one who look at this architectural geometry. In the series of photos proposed, therefore, the man, imagined as a builder and contemplator, is absent from the figurative point of view, as already in the work cited (Ideal city, Monastery of Santa Chiara di Urbino, Author unknown), and the city it almost appears as an archetype of a condition of human existence. In fact, observing these photographs, in which the central perspective dominates, it is possible to grasp an urban design developed according to a predominantly geometric scheme. It is possible to detect the presence of abstract criteria and principles of rationality and functionality that highlight a scientific approach, characteristics that are often accompanied by an ideal and philosophical tension or a strong utopian charge. In truth, the urban reality cannot only be traced back to an abstract and rigid practical application of theoretical elaborations concerning the ideal theme, but is born from a methodical study, which implicitly recognizes the value or the felt need for an expansion of development urban and is accompanied by the conscious need to implement a “regenerating action” of the previous plant. Equally the ideal spirit keeps intact the original spiritual strength and tension, reaching up to the contemporary observer. An apparent contrast is therefore created between this positive stimulus and the phase of very serious criticality that is affecting the entire population of the planet Earth.Precisely from this a tension of expectation is generated which is in fact the ideal impetus, which gives meaning to the whole.
This work has been selected for Riaperture OFF 2021 (Exhibition in Ferrara from 10/9 to 3/10/2021).